Strada sotto alla valle verso la riapertura. La frana fu causata da una perdita all'acquedotto?

Lavori pressoché terminati sulla Sp 13, chiusa dal dicembre 2016. Si aspetta l'inaugurazione e... che una causa civile stabilisca quali furono le ragioni del mega cedimento

Rossano D'Antonio
03/03/2023
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Per la riapertura manca solo il tappetino di asfalto finale e una data non è ancora stata annunciata: anche perché dopo duemiladuecentosessantaquattro giorni cosa può essere un altro po' di attesa. Sono praticamente finiti i lavori di riparazione della grande frana sulla Sp 13, nella zona comunemente chiamata "sotto alla valle". Questione di giorni, parrebbe, e dovrebbe avvenire la riapertura. Dopo sei anni e qualche mese.
Era infatti il dicembre 2016 quando un vasto movimento franoso, in più fasi, travolgeva la strada Provinciale e rompeva la principale conduttura idrica di Montenero. Lì sotto, difatti, passava e passa il grosso tubo che alimenta tutto l'abitato. Vale la pena di tenere a mente questo aspetto, perché benché trascurato potrebbe (condizionale d'obbligo) essere la chiave di tutto.
Montenero rimase vari giorni senz'acqua, disagi a non finire per chi non aveva in casa una cisterna autoclave. Passati alcuni giorni la frana si mosse ancora e di nuovo tubo rotto. Operai e tecnici a lavorare freneticamente per ripristinare un collegamento d'emergenza.
Nella foto operai al lavoro per riparare il tubo rotto nel dicembre 2016, sul posto anche l'allora sindaco Nicola Travaglini

La Sp 13 "sotto alla valle" è chiusa da allora. Costrinse persino al cambio di percorso i ciclisti del Giro d'Italia nel 2017, che avrebbero dovuto passarci per risalire in centro e arrivare allo striscione di partenza. Nemmeno si poté completare la passeggiata panoramica che costeggia i due chilometri della strada che, da sempre, è preferita da camminatori di ogni età.
Infine ci si cominciò a chiedere quando sarebbe stata riparata. Ebbene, i lavori sono iniziati nel giugno scorso e, manco a dirlo, sono finiti oltre la tabella di marcia, che ne prevedeva la consegna a ottobre. Mese più mese meno, dopo sei anni... Sul cantiere appena aperto sindaca e assessori a farsi fotografare; post di rito su Facebook. Si vedrà se ce ne sarà uno analogo nei prossimi giorni, con l'inaugurazione.
Nella foto la sindaca Simona Contucci con assessori e tecnici sul cantiere appena aperto nel giugno 2022

La riparazione di quei cinquanta metri è costata la bellezza di settecentomila euro. D'altronde è stato necessario sbancare, rinforzare la scarpata sopra e sotto, e tanto altro. Bel danno fece quella frana, ma da cosa dipese? Una risposta potrebbe arrivare dal Tribunale, perché la grande frana di "sotto alla valle" è al centro di una vicenda giudiziaria civile da allora. Il proprietario di un podere con annesso fabbricato, situato proprio sotto la frana, è da duemiladuecentosessantaquattro giorni che non può arrivarci. Questo a causa della frana che ha interessato anche l'accesso stradale alla sua proprietà.
Un esito processuale che sarà importante per scoprire la causa: per quale motivo il terreno scese giù per qualche centinaio di metri sin da via Argentieri? Le ipotesi sarebbero due. La prima è che il terreno inzuppato nella parte alta alla fine ha ceduto e si è verificato il cosiddetto colamento, come quando piove parecchio. Se dovuto a una perdita per tubazioni rotte (pubbliche o private) o per cause naturali da stabilire. La seconda ipotesi è che invece a perdere fosse il tubo principale dell'acquedotto (perciò bello grosso), incassato sotto la strada, a valle. In tal caso, i tecnici scuseranno la semplificazione e i lettori la sproporzione, si sarebbe verificato qualcosa di simile alla diga del Vajont: si bagna sotto, viene meno il sostegno e da sopra scivola tutto travolgendo ogni cosa.
È evidente che, a seconda della causa della frana, cambia tutto in termini di risarcimento per il malcapitato agricoltore. In sintesi: il Comune c'entra o no? Lo stabilirà la Magistratura, tenendo conto delle perizie affidate a professionisti del settore.
In municipio l'argomento frana è da sempre, comprensibilmente, tabù. Non ne parla nessuno e non potrebbe essere diversamente, visto che di mezzo c'è un procedimento giudiziario. La frana si verificò quando sindaco era Nicola Travaglini al secondo mandato. Non fece in tempo a far riparare la strada alla Provincia. Eccome se lo avrebbe voluto. Fosse stato possibile, è ragionevole ipotizzare che avrebbe inaugurato l'opera anche il giorno prima delle elezioni, come fece per lo stadio, pur di non concedere l'onore a Simona Contucci. Il finanziamento è infine arrivato con la nuova sindaca, nel febbraio 2021, ma di nuovo ritardi più o meno inspiegabili per avviare i lavori, iniziati solo nell'estate 2022. A breve la riapertura, forse le foto di rito delle autorità municipali: guardate cosa abbiamo fatto. Quanto all'attesa, potrebbero sempre dire che più si anela a qualcosa più si gioisce quando arriva, come un amore a lungo agognato. Quanto alla causa della frana, parleranno le perizie tecniche.
Domenico Porfido e Nicola Travaglini (assessore e sindaco nel 2016) sul luogo della frana

L'annuncio dell'arrivo del finanziamento nel febbraio 2021

L'avvio dei lavori nell'estate 2022

Lavori ormai completati

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