La terza banca in pochi anni che va via: chiude l'Unicredit a Montenero

Aprì a metà anni Ottanta come Cassa di risparmio di Roma. I clienti avvisati con una lettera, filiale di riferimento diventa Palata

Rossano D'Antonio
09/11/2022
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. E sono tre, è la terza che se ne va in una manciata di anni. Prima aprivano soltanto le banche qui, era un centro di raccolta ambito. Oggi vanno via. Sta arrivando in questi giorni la lettera della Unicredit ai clienti della locale filiale: dal 21 novembre il vostro sportello di riferimento sarà quello di Palata. Un foglio A4 su carta intestata, partito da Milano e sul quale parole come chiusura o chiude non compaiono. Si preferisce un più diplomatico "tutti i suoi rapporti radicati presso la filiale Montenero di Bisaccia saranno trasferiti presso la filiale Palata".
Il significato è lo stesso e il motivo è riportato all'inizio della comunicazione: "nel corso degli ultimi anni il mercato bancario ha visto cambiare le abitudini dei propri clienti e questo ci ha portato a ridefinire la presenza delle nostre filiali sul territorio e a dotarle di nuove tecnologie che consentano alla clientela di svolgere in autonomia le operazioni più semplici".
In una parola, fate tutto online, come per altro già fanno tanti da vari anni. Alcune avvisaglie non erano mancate, ad esempio il fatto che già da un po' la filiale sia aperta solo qualche giorno alla settimana, ma la chiusura totale ha sorpreso un po' tutti.
La Unicredit di Montenero è dotata anche di bancomat di ultima generazione, del tipo in cui si possono effettuare versamenti, consentendo specie a chi per lavoro maneggia il contante di poter andare in banca in autonomia e a qualsiasi orario. Nella lettera non è specificato se almeno lo sportello automatico sarà lasciato, ma appare improbabile e secondo alcune indiscrezioni sarà anch'esso eliminato fra qualche mese.
La Unicredit non si è chiamata sempre così, al pari di tante altre banche ha cambiato nome in seguito alle diverse fusioni con altri istituti di credito nel corso degli anni. Aprì come Cassa di risparmio di Roma a metà anni Ottanta e per Montenero fu la seconda banca. Si andava infatti ad aggiungere al ben più antico e radicato sul territorio Banco di Napoli, attivo in paese dagli anni Cinquanta. Era l'epoca delle vacche grasse, nonostante una certa stagnazione edile perché in Comune non riuscivano a varare il Piano regolatore, ma tutto il resto tirava. A cominciare dal settore tessile, che tra gli anni Ottanta e Novanta trainò l'economia locale. E così, mentre la Cassa di risparmio diventava Banca di Roma, si aggiunse anche la Popolare di Lanciano e ancora qualche anno dopo la Banca Toscana. Infine uno sportello di rappresentanza con bancomat del più locale, ma ancora funzionante, Credito cooperativo della Valle del Trigno. Questo l'assetto bancario montenerese negli anni Duemila: quattro filiali e uno sportello. 
Finché non hanno cominciato a chiudere le sedi un po' ovunque. La prima a Montenero è stata l'ultima ad arrivare, almeno come filiale vera e propria: la Banca Toscana. Era la metà degli anni Dieci, a seguire nel 2019 il Banco dell'Adriatico, erede di quel glorioso Banco di Napoli che nelle ore di Tecnica bancaria al Commerciale si fregiava sui libri del titolo di "istituto di diritto pubblico". Infine, ancora tre anni e arrivando ai giorni nostri, l'Unicredit erede di quella Cassa di risparmio di Roma che mise fine al monopolio bancario a Montenero e che se ne va dopo due cambi di nome. Resta soltanto una banca adesso, la Bper erede della Popolare di Lanciano che da poco più di trenta anni si trova sempre in via Massangioli. E ora tutti a chiedersi se avrà lo stesso destino. E, forse più timidamente, ci si chiede anche se tante chiusure non siano un altro segno di declino, non si sa quanto inesorabile, di tutto il sistema Montenero.

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