MONTENERO DI BISACCIA. Forse mai come questa volta così pochi manifesti e comizi. E quei pochi si sono rivelati un flop, per ogni schieramento. Una campagna elettorale atipica, che si conferma tale anche nel centro bassomolisano, quella per le elezioni politiche di domenica 25 settembre. Ancora da vedere come andrà l'incontro di stasera di Noi moderati in un locale sulla costa montenerese, per il resto si può già parlare di fiasco multipartisan.
E già, perché tutti i comizi finora sono stati sistematicamente disertati. E' successo al Movimento 5 stelle, ma anche al Partito democratico, mentre dell'incontro del centrodestra, nonostante la mobilitazione domenicale di tutta la maggioranza consiliare, non si sono visti post, selfie a 32 denti ecc. Segno che non deve essere andato benino nemmeno da quelle parti.
Denominatore comune, sempre multipartisan, il sistematico ritardo dei candidati e politici chiamati a tenere un discorso. Anche qualche ora di attesa, col risultato di desertificare ancor più la "platea" di spettatori. Lontani i tempi di Armando Benedetto sindaco, che redarguì davanti a tutti un parlamentare termolese (o Florindo D'Aimmo o Girolamo Lapenna, non si sa bene) per essere arrivato ben oltre l'orario annunciato. Erano i primi anni Ottanta, c'era più gente ai comizi e, evidentemente, meno timore reverenziale verso i politici di più alto livello.
Fin qui l'aspetto della propaganda tradizionale, perché vi è poi da analizzare come i maggiorenti locali di maggioranza e minoranza sperano vada il voto, per fare bella figura con i candidati da loro sostenuti. La sindaca Simona Contucci pare che in questa occasione parteggi per Costanzo Della Porta di Fratelli d'Italia, sostenuta anche dalla consigliera Fiorenza Del Borrello. Mentre numeri maggiori sono quelli che presumibilmente ci si aspetta per Nicola Cavaliere, candidato al Senato con Forza Italia. Tirano per lui il presidente del Consiglio comunale Nicola Marraffino, in maniera aperta, Antonio Potalivo e Cabiria Calgione, più sommessamente. Dei restanti consiglieri di maggioranza non è pervenuto l'orientamento di Claudio Spinozzi, Andrea Cardinali e Tania Travaglini. E' ragionevole ipotizzare che votino anche loro centrodestra, mentre lo stesso non può dirsi per Loredana Dragani, che li affianca in giunta. La titolare delle attività produttive è molto vicina a Vittorino Facciolla, del Partito democratico. Ne consegue che il suo è un voto "disgiunto" rispetto a quello delle comunali, una licenza politica che però non è stata sufficiente a farla vedere nel comizio (mancato per pubblico e ritardo) del Pd. E' invece entrata per un saluto la sindaca Simona Contucci, se non altro perché si trovava nel vicino municipio e uscendo ha visto movimento.
Sul fronte della minoranza la divisione in due gruppi rispecchia perfettamente quanto succede nelle assise da un anno. Tifano Pd Giulia D'Antonio e Nicola Palombo, Movimento 5 stelle Gianluca Monturano e Fabio De Risio.
Su tutto una campagna elettorale opaca e che vede distrattamente coinvolti gli esponenti locali, a parte qualche eccezione. Lontani i tempi in cui parlava Antonio Di Pietro alla vigilia delle politiche 2006 e 2008. Lontani da lui anche coloro che all'epoca salivano su quel palco, sono passati tutti all'altro campo già da tempo, basta che si vince è diventato il loro motto. E così oggi si aspetta il verdetto di domenica per tirare un bilancio anche sulla propria forza elettorale; ogni corrente, specie in maggioranza, pronta a misurare se stessa in vista delle regionali dell'anno prossimo. Sempre che a vincere non sia l'astensionismo.