Mr Cardamone: ho ritrovato un gruppo che dà il massimo

Intervista all'allenatore del Calcio Montenero alla vigilia dell'inizio di campionato. Dalla sua Puglia a Termoli, portiere poi allenatore, fino al ritorno nella squadra con cui ha vinto la Coppa Italia

Leo Benedetto
16/09/2022
Sport
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Sabato inizia la nuova avventura dell’ASD Calcio Montenero nel Campionato di Promozione Molisano, grazie alla vittoria nei Play Off dello scorso anno. La squadra è rimasta più o meno la stessa dell’anno scorso, con alcuni giocatori che hanno scelto altre avventure e nuovi giocatori a puntellare la formazione gestita dal nuovo allenatore, Mister Salvatore Cardamone. Iniziamo a conoscerci meglio, buongiorno Salvatore, quanti anni hai?
"Buongiorno alla redazione di MonteneroNotizie.net e a tutti i lettori, ho 63 anni".
Che squadra tifi?
“Tifo Inter, ma ovviamente seguo molte partite, seguo un po’ tutte le squadre”.
Che lavoro fai?
"Lavoro alla Fiat di Termoli, oramai denominata Stellantis”.
Vogliamo ricordare di dove sei originario?
“Sono originario di Bari”.
Dove vivi adesso?
“Adesso vivo a Termoli”.
Da quanti anni?
“Dal 1975! Feci un provino a Vasto, mi scelsero sia a Vasto che a Termoli, solo che qui a Termoli, oltre me, scelsero anche altri 2 amici; quindi, venni a Termoli e non sono affatto pentito”.
Quando hai mosso i primi calci?
“I primi calci nel settore giovanile a Bari, prima ala poi mancava un portiere, casualmente iniziai a giocare in porta, mi piacque ed alla fine scelsi di fare il portiere”.
Dopo con quali squadre hai giocato da grande?
"Venni ragazzino a Termoli, dove giocai una decina di anni, poi mi sono trovato a Campomarino dove feci un’altra decina di anni lì”.
E in quali categorie?
“Giocai in serie D ed Eccellenza”.
Quale è stata la gara che ricordi con più affetto?
“L’esordio in serie D tra Termoli-Nola da titolare, era l’anno 1976-77. La gara terminò 0-0, dove disputai una buona gara. In realtà dopo 20 anni e circa 600 partite da titolare, ne ho tantissimi di ricordi, ma decisamente a livello emozionale l’esordio mi è rimasto nel cuore!”.
E invece quale è stato il campionato che ricordi più volentieri?
“Negli anni 80 disputai stagioni meravigliose con il Termoli, ero uno dei migliori portieri dell’eccellenza abruzzese, In quegli anni il Termoli faceva parte di quel girone”.
Hai qualche persona cara che hai incontrato nella tua carriera sportiva?
“Ce ne sono tantissimi, uno tra tutti Vincenzo De Santis che era un grandissimo amico, ma ce ne sono tanti. Gente che mi è rimasta dentro, tanti che mi hanno segnato sia come calciatore che allenatore e soprattutto come uomo. Io a 16 anni ho lasciato casa e quindi senza la famiglia, sono dovuto crescere da solo, ma grazie a molti di loro, sono riuscito a conoscere e capire i veri valori della vita”.
Quando hai deciso di iniziare ad insegnare calcio e perché?
“Quando giocavo, ascoltavo molto quello che dicevano gli allenatori, era una cosa che mi faceva stare bene e ho subito preso il patentino. La prima esperienza, ricordo, giocavo in Eccellenza a Campomarino, venne esonerato l’allenatore e mi chiesero di prendere il suo posto per cercare di salvare la squadra. Arrivammo alla finale dei Play Out e ricordo che nella finale al Selvapiana di Campobasso, dopo il 2-2 nei tempi regolamentari, battemmo ai rigori il Mirabello”.
Qual è il tuo motto?
“Penso che il lavoro aiuta sempre a migliorare. Anche se non si può chiamare lavoro né per l’allenatore che per il calciatore, piuttosto è un piacere. Cerco di correggere i loro errori, e ci lavoro molto perché sono molto pignolo”.
Hai avuto più soddisfazioni o delusioni?
“Nella mia lunga carriera, 20 anni da giocatore ed altrettanti da allenatore, ho avuto sia soddisfazioni che delusioni, ma nessun rimpianto! Ho sempre cercato di mostrare onestà e trasparenza, mi sono sempre impegnato al massimo e questo mi ha permesso di avere la vittoria più grande per uno sportivo! Cioè continuare a coltivare il rapporto con persone con cui non si sta più insieme per scelte professionali diverse, ma quando ci incontriamo, rimane il rispetto e l’amicizia!”
Sei tornato a Montenero, una piazza che ti ha dato molte soddisfazioni. Quanto tempo fa sei stato a Montenero?
“Sono stato a Montenero nel 2003. Fu davvero un anno eccezionale! Avevamo vinto i Play Off ad Isernia contro il Campobasso e addirittura vincemmo ad Ostuni 1-0, purtroppo il ritorno perdemmo 2-1 ed uscimmo… Sempre nella stessa stagione, la finale di Coppa Italia a San Martino contro il Mafalda, grazie ad una grande prestazione dei ragazzi ed al gol di Lizza finì 1-0, portando a casa la coppa”.
Nella foto i festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia nel 2004

Domani inizierà il campionato di Promozione 2022/23, cosa ti aspetti dalla tua squadra dopo un mese di lavoro?
“Stanno dando tutti il massimo impegno. Sono tutti bravi ragazzi e mostrano grande rispetto sia in campo, che con la società! Si vede che è un ottimo gruppo. Sono molto contento dei miei ragazzi, perché mi dimostrano quotidianamente grande impegno e rispetto dei valori. Se esci dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto, al di là del risultato, capisci che la strada è quella giusta”.
In molti hanno notato che durante gli allenamenti segui i tuoi ragazzi per il campo, mostrando una forma invidiabile, non ti sei mai fermato?
“In realtà non faccio molto, mi limito a semplici passeggiate con gli amici, niente di che. Spesso oltre a tenermi in forma, le camminate mi aiutano a rilassare la mente”.
La redazione MonteneroNotizie.Net augura un buon campionato, un grosso in bocca al lupo per il futuro ed un sentito ringraziamento per la disponibilità.
“Grazie a voi e saluto tutti i lettori di MonteneroNotizie.Net e tutti i simpatizzanti della squadra di Montenero”.

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