Estate dominata dalle zanzare, in arrivo l'ennesima disinfestazione

Complice il caldo precoce, le punture sono aumentate parecchio. Cosa fare? E servono a qualcosa? Eppure c'erano prima di noi

Rossano D'Antonio
10/08/2022
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. L'estate 2022 forse non sarà ricordata solo per il gran caldo, ormai quasi una costante nelle belle stagioni da diversi anni, quanto per la massiccia offensiva delle zanzare. Probabilmente dovuta all'arrivo delle temperature alte con un certo anticipo, praticamente da maggio, quest'anno le punture sono aumentate e di parecchio, questa la convinzione pressoché unanime dei cittadini anche a Montenero. Le zanzare, in altre parole, pare abbiano trovato campo, anzi braccia e gambe fertili più che in passato.
E a dimostrazione di ciò pare esserci anche la frequenza delle cosiddette disinfestazioni adulticide, per le quali arriva il consueto avviso da parte dell'amministrazione comunale. In questa estate 2022 sono già quattro volte che si comunica che durante la notte del tal giorno sarà effettuato l'intervento di disinfestazione e per questo si raccomanda di chiudere le finestre, non lasciare la biancheria stesa, gli animali all'aperto ecc., al fine di evitare intossicazioni accidentali.
L'ultimo avviso è arrivato pochi minuti fa e riguarda l'intervento di stanotte. Ma le anomalie sono cominciate dalla primavera, poiché la prima disinfestazione è arrivata il 18 maggio, periodo in cui normalmente le zanzare ancora non compaiono. Invece ce n'erano già abbastanza da affibbiare più pomfi a tutti, ogni giorno, tiè, a chi più a chi meno, dal momento che per ragioni sconosciute c'è chi è più soggetto alle punture.
E la stagione è ancora lunga, perché le zanzare normalmente pungono fino a ottobre inoltrato. Si stancheranno e si ritireranno in anticipo avendo cominciato prima del tempo quest'anno? Improbabile, ma non resta che sperarlo. Infine, qual è il rimedio una volta punti? Pomate, stick post puntura, c'è chi usa l'igienizzante per le mani, ma la migliore soluzione resta quella insegnata dagli abitanti della pianura Padana, da sempre più esperti in materia: non fare nulla, non toccare la parte punta, sopportare il prurito e nel giro di qualche minuto passa tutto. Se viceversa si cede alla tentazione irresistibile di grattarsi, a seconda della sensibilità individuale, vistosi arrossamenti sono dietro l'angolo. E durano per giorni a volte, tutto per un minuscolo insetto, capace di mimetizzarsi, di pungere senza essere né visto né sentito.
E sì che qualche volta l'attacco finisce male e la zanzara rimane spiaccicata sulla pelle, in mezzo a una macchiolina rossa che appare sproporzionata rispetto alle sue dimensioni. Ma in genere vince lei, da millenni, c'era già prima degli esseri umani. Forse, come scrivono Claudio Venturelli e Marina Marazza in un libro che può apparire insolito ma parla proprio delle zanzare (Questione di culex, De Agostini 2014), la risposta alla domanda a cosa servono è: "ricordarci in ogni momento della nostra vita quotidiana stressata e sconvolta, orientata al guadagno e al consumo, avara di tempo e di pensiero, che bisogna avere più rispetto del Pianeta, più umiltà nei confronti della natura, più amore per il creato".
Ciò che non esime dal provare soddisfazione le poche volte che si riesce a schiacciarle durante la suzione.
L'avviso sul sito internet del Comune di Montenero di Bisaccia con le indicazioni per evitare intossicazioni accidentali

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