Il grano sta andando così così

Alle battute finali la mietitura, ma le produzioni sono più basse dell'anno scorso. Gli effetti di una semina tardiva e della siccità, si spera almeno nel prezzo

Rossano D'Antonio
04/07/2022
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Un tempo quel suono simile al verso del noto Beep Beep dei cartoni animati era musica sinfonica per gli agricoltori. Perché più spesso lo si udiva, più spesso si riempiva il serbatoio cereali della mietitrebbiatrice, più grano il campo stava producendo. Quest'anno le cose sembrano andare così così. Il color oro dei campi è omogeneo come non si vede sempre, immediato il richiamo a Fields of gold di Sting, eppure il risultato non è granché. Anzi.
Il beep beep è stato sostituito da anni da un lampeggiante, che avvisa sia il conduttore sia gli assistenti che bisogna scaricare i cereali nel rimorchio del trattore o direttamente sul camion, secondo i casi. E quando la stagione 2022 è alle fasi finali, arriva il tempo di tirare le somme.
Poteva andare meglio? Certamente sì, ad esempio come l'anno scorso. Le rese si stanno assestando sui 25-40 quintali per ettaro, laddove nel 2021 erano dai 35 in su, con punte di 70. A Montenero come in gran parte del Meridione si produce grano duro, quello usato per il prodotto alimentare italiano per eccellenza, la pasta. Nei terreni che spaziano dall'alta collina di contrada Sterparone (405 metri l'altitudine massima) alle contrade Padula e Marinelle quasi in riva al mare, Montenero conta 5865 ettari di seminativo. Cifra che lo colloca al terzo posto in regione dopo San Martino in Pensilis e Guglionesi e che, stimando in una metà circa la parte destinata al grano, si traduce in una produzione annua di oltre diecimila tonnellate.
Quest'anno vanno rivisti al ribasso i numeri, è quello che dicono gli addetti ai lavori, ma almeno la qualità pare più che buona. In ogni caso il calo di resa si tradurrà in minori entrate per agricoltori e filiera distributiva, ma va sempre considerato il fattore prezzo. L'anno scorso la cifra mediamente finita in tasca agli agricoltori è stata intorno ai 36 euro, è andata meglio a chi ha rischiato e aspettato l'autunno, quando il prezzo è schizzato in alto. La speranza è che quest'anno le quotazioni si mantengano, anche perché le spese sono nel frattempo aumentate di parecchio, causa caro carburanti e altri rincari.
Due le cause che hanno determinato il calo di produzione in questa estate 2022. In primis la semina tardiva dovuta alle cattive condizioni meteo, che hanno fatto protrarre l'operazione fino a gennaio, laddove in genere è tutto finito entro Natale. In secondo luogo, fattore forse ancora più determinante del primo, la siccità e il forte caldo di maggio. 
Le odierne mietitrebbiatrici hanno un serbatoio cereali che arriva fino a settanta quintali, pertanto già in caso di produzione abbondante non richiedono più la frequenza di scarico in rimorchio di un tempo. Ci fosse ancora il suono di troppo pieno come una volta, quest'anno gli agricoltori lo avrebbero sentito loro malgrado poco frequentemente.
Nelle foto: moderne mietitrebbiatrici all'opera in agro di Montenero di Bisaccia

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