MONTENERO DI BISACCIA E PETACCIATO. Una è fatta, per San Salvo bisognerà aspettare quindici giorni. Ma il test più atteso, in vista delle regionali dell'anno prossimo, è passato. La riconferma di Roberto Di Pardo a sindaco di Petacciato non può che essere accolta con favore dall'omologa a capo di Montenero, Simona Contucci. Non si sa se quest'ultima uscirà con un messaggio di congratulazioni pubblico, ma i due sono molto legati e questo è noto. Ora tuttavia c'è di più, perché si fa sempre più insistente la voce che li vorrebbe tentare in tandem la corsa a un posto di consigliere regionale nel 2023. Una strada in salita quella verso Campobasso, meglio pedalare in due.
Che Di Pardo voglia provare la grande scalata si vocifera da tempo, mentre per la Contucci fino a qualche mese fa si riteneva poco probabile un tentativo a soli tre anni dall'elezione a sindaca. Pare invece che ci stia pensando seriamente e quale accoppiata politica migliore di quella con il sindaco di Petacciato? Questi viene da un trionfo elettorale, con quel settanta per cento dei consensi che nei liberali fuori moda fa sempre alzare un sopracciglio. Ma tant'è, il successo è chiaro e come resistere alla tentazione di capitalizzarlo e sfruttarlo fra un anno per un posto a Palazzo D'Aimmo?
E poiché si possono esprimere due preferenze, purché per un maschio e una femmina, l'alleanza con Simona Contucci vorrebbe dire mettere insieme la forza elettorale di tutti e due, beneficiandone entrambi. Sempre che tutto vada liscio e che i consensi rispettivamente conseguiti ieri e nel 2020 si tramutino automaticamente in preferenze alle regionali. Il che non è affatto detto, come insegnano le strane alchimie elettorali. D'altronde non è un mistero che nella maggioranza montenerese sono cinque le correnti, facenti capo ad altrettanti consiglieri o assessori regionali in carica. Riuscirebbe la sindaca di Montenero a convincerli e lasciare gli interessi politici personali da parte? E Di Pardo con i suoi? Si vedrà, sempre che si candidino.
Ma qualora ciò accadesse in quale schieramento e partito? Domanda dalla risposta meno scontata di quello che sembra. Teoricamente il nido naturale dei due dovrebbe essere il centrodestra, ma il condizionale è se non d'obbligo almeno consigliabile. Perché sempre le solite voci vorrebbero Simona Contucci tutt'altro che convinta del partito con cui apparentarsi. In altre parole, finora è stata vicina all'assessore regionale Vincenzo Niro, ma da qui a un anno muore un Consiglio regionale e se ne fa un altro. Può succedere di tutto e perché non scegliere all'ultimo momento dove candidarsi. Tradotto: dove si vince.
In fondo da un pezzo è passato di moda restare fedeli a un partito e addirittura a un'idea politica. La stessa Contucci è nata Italia dei valori e oggi conta i like su Facebook di dichiarati esponenti di destra. E prima di lei a Montenero altri lo hanno fatto, con passaggio di sponda tramite qualche Caronte oppure cambiando solo il partito e rimanendo in coalizione.
Rimarrebbe salda la corsa in tandem con Di Pardo, in ogni caso. E il tandem è quella strana e un po' poetica bicicletta a due posti, uno dietro l'altro, con un particolare sistema di trasmissione a catena che permette di pedalare in sincrono. E come accennato, la strada verso Campobasso, dove c'è la sede del Consiglio regionale, è in salita. Riservarsi la scelta del partito all'ultimo momento, così da capire dove tira il vento, farebbe apparire quel tandem del tipo a pedalata assistita, vale a dire munito di motorino incorporato nel movimento centrale che aiuta eccome a pedalare.
Da sinistra i sindaci di Montenero Simona Contucci e di Petacciato Roberto Di Pardo