Parare è un ruolo insidioso: puoi sventare dieci goal ma sei ricordato per una papera

Le interviste ai protagonisti del calcio montenerese. Marco Di Bona e Umberto Di Bello gli estremi difensori degli Amatori

Leo Benedetto
06/05/2022
Sport
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Intervista doppia ai 2 portieri della squadra Amatori Montenero, iniziamo a conoscerci meglio, buongiorno, come ti chiami?
“MDB: Marco Di Bona.”
“UDB: Umberto di Bello.”
Quanti anni hai?
“MDB: Ho 41 anni e vivo da 15 anni a Montenero.”
“UDB: Purtroppo già 41.”
Sei sposato?
“MDB: Sono sposato e da poco ho festeggiato 15 anni di matrimonio felice con Emanuela ed abbiamo due splendide bambine: Elisabetta e Beatrice.”
“UDB: Sono sposato da 9 anni con Serena ed ho un figlio di 4 anni, Antonio, tremendo come il papà!”
Che squadra tifi?
“MDB: Sono tifoso del Milan.”
“UDB: La grande mitica vecchia signora o meglio la più titolata Juventus.”
Che lavoro fai?
“MDB: Sono un impiegato. Nello specifico mi occupo del servizio di sosta a pagamento nel Comune di Termoli. Sono il referente della Ditta che gestisce in appalto il servizio.”
“UDB: Sono direttore dell’Ufficio Postale di Montecilfone.”
Quale è il tuo hobby?
“MDB: Il mio hobby è sempre stato il calcio. Hobby perché non ho mai giocato per soldi ma per il solo piacere di farlo.”
“UDB: A parte il calcio che è scontato, i fornelli sono il mio più grande hobby, perché mi rilassa molto cucinare, anche ultimamente il mio hobby principale è rompermi spesso.”
Quando nasce la tua passione di giocare a calcio?
“MDB: Sin da piccolo. Sono cresciuto nelle giovanili del S.S. Pietro e Paolo di Termoli. Ho partecipato al campionato U18 Nazionale con il Termoli che porto con me come l’esperienza più bella in assoluto. Poi qualche panchina in Eccellenza come “under” a Campomarino e qualche campionato molisano minore. Altra grande esperienza è stata sicuramente aver fatto parte dell’Olimpia Montenero, gran bella famiglia.”
“UDB: Sin da piccolo, ma non ho mai giocato sul campo a 11, preferivo giocare con amici al campetto Belvedere. Poi a 17 anni ho iniziato a giocare con il Montenero, prima con la Juniores poi qualche panchina in eccellenza, fino a 25 anni, nella gara in trasferta a Dogliola, ho avuto un gravissimo infortunio, mi sono rotto entrambi i crociati, da lì ho smesso a giocare.

Cosa pensi dell’altro?
“MDB: Umberto è un ragazzo squisito, l’ho conosciuto al di fuori del calcio. Appena arrivato a Montenero, ogni tanto quando mi fermavo al Bar Bivio per farmi una meritata birretta tornando dal lavoro, io lo incontravo lì. Era il ragazzo della figlia del proprietario del bar. Calcisticamente parlando, purtroppo è venuto male a causa della squadra che tifa (ahahahahahah).”
“UDB: Diciamo che è un carattere forte e le cose non le manda certo a dire.” 
Un aggettivo per definirlo
“MDB: Testardo! Quando si mette in testa una cosa…”
“UDB: Testardo e ribelle sul terreno di gioco, scherzoso e giocherellone fuori.”
Cosa pensi quando sei in panchina e gioca l’altro?
“MDB: Quando ero ragazzo, non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per giocare. Volevo giocare sempre e quando non succedeva, ci rimanevo male. Oggi se non gioco penso: “Meno male, almeno mi riposo” (ahahahahah). Scherzi a parte, giochiamo per divertirci e stare tra amici e dobbiamo giocare tutti per divertirci tutti!”
“UDB: Speriamo che non si faccia male, altrimenti chissà che paperone farò se entrassi io… scherzo, però il pensiero va nelle possibilità di farsi cacciare ad ogni partita per le sue veementi proteste!”
Come ti sei trovato a far parte della squadra amatori?
“MDB: Io sono entrato nel gruppo per caso, avevo appena smesso di giocare in prima categoria, era fine novembre e vennero da me Antonello Benedetto, Nando e Nicola Di Pinto per convincermi a far parte della squadra, poiché non avevano il portiere e quello che si adattava in porta, il mitico “mago” faceva quello che poteva, ma subiva diversi gol. Inizialmente non avevo molta voglia ma ora sono felicissimo di aver accettato e di aver passato tutti questi anni in un gruppo fantastico che è andato solo a migliorarsi ed a crescere con il passare degli anni. Felice anche di aver potuto contribuire, anche se in piccola parte, affinché tutto ciò si realizzasse.”
“UDB: Veramente per puro caso, ho iniziato a dare una mano come collaboratore all’ASD Calcio Montenero e quest’anno Mister Benedetto mi ha chiesto di far parte della squadra perché all’inizio non avevano ancora la certezza che tornasse a giocare Marco, e gli serviva il portiere. Io all’inizio ho desistito perché con gli infortuni che avevo avuto, non me la sentivo. Ma stando sempre al campo con i ragazzini, vedendo loro che si allenavano, mi è salita quella voglia di ricominciare e se devo essere sincero, non mi sono pentito, anzi. Ecco, dunque, che a 41 anni mi sono ritrovato a mettermi in gioco.”

Chi fa più interventi e chi più papere?
“MDB: Bella domanda. Purtroppo, è difficile stabilirlo o fare delle statistiche a riguardo. Il ruolo del portiere è “bastardo” poiché in una partita puoi fare 10 parate tra cui qualcuna miracolosa, ma se ti succede di avere una distrazione, vieni ricordato per quella papera e non per i 10 gol salvati, mentre per i giocatori di movimento è il contrario. Comunque, le papere le fanno tutti i portieri che poi altro non sono che cali di concentrazione che ti portano a fare una valutazione sbagliata dell’azione. Umberto mantiene la concentrazione sicuramente meno di me (ahahahahah) di conseguenza chi fa più interventi, rimane ovvio! (ahahahaha)”
“UDB: Sicuramente io più papere! L’ultima in ordine cronologico proprio qualche settimana fa! Per le parate, diciamo che ce la giochiamo.”
Cosa significa far parte della squadra amatori del proprio paese?
“MDB: “Far parte di una squadra amatoriale di paese è stupendo. Mi sento di ringraziare di cuore ogni singola persona con cui ho giocato insieme, sin dai primi tempi, mi hanno fatto sentire sempre a casa e parte del gruppo, per questo ci siamo detti di essere una famiglia e non una squadra. Abbiamo passato centinaia di serate insieme, abbiamo condiviso eventi insieme, abbiamo anche fatto vacanze insieme. Detto ciò, ribadisco che, quando le fondamenta sono sane, da un gruppo così, non può che nascere una GRANDE FAMIGLIA!”
“UDB: Far parte della squadra amatori del proprio paese è bellissimo, perché rappresenti il tuo paese. È un motivo d’orgoglio esserci, e poco importa se giochi o non giochi, l’importante è stare con gli amici del proprio paese, anche perché siamo una famiglia, ogni fine gara c’è sempre il terzo tempo, siamo sempre in gruppo, ci divertiamo, ci sono gli sfottò. Devo dire che mi hanno accolto subito bene, come se giocassi con loro da sempre. È motivo di orgoglio e soddisfazione far parte degli amatori.”

 

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