MONTENERO DI BISACCIA. Stavolta è un po' più piccolo e pertanto le spese per smaltirlo saranno inferiori. Per il resto la zona è la stessa e la distanza dai precedenti è di poche centinaia di metri. Un altro cinghiale è stato investito sulla Statale 16 alla Marina di Montenero, è il terzo da dicembre nei pressi del cavalcavia, km 525,7 per la precisione. L'impatto con qualche autovettura è avvenuto presumibilmente stanotte e, vista la frequenza, parrebbe la conferma che il posto è diventato meta di passaggio dei maiali selvatici. La carcassa è stata spostata sotto la barriera di protezione a bordo strada. Vi rimarrà fin quando non sarà rimossa e smaltita presso un centro autorizzato. Ed è qui che potrebbero subentrare i problemi, visti i precedenti. Anche piuttosto recenti.
Già, perché la vicenda dei cinghiali sulla Statale 16 in territorio di Montenero è finita persino davanti al Tribunale amministrativo regionale. Era poco prima di Natale quando ne periva uno proprio nei pressi del cavalcavia, vicino a quello odierno, e ivi rimaneva diversi giorni. Dal municipio era emanata un'ordinanza sindacale (n. 51 del 20 dicembre 2022) con la quale si intimava l'Anas di smaltire a proprie spese la carcassa entro tre giorni.
L'ente che gestisce le strade statali rispondeva picche, tant'è che il Comune dopo diversi giorni doveva incaricare una ditta di rimuovere la carogna. La quale solo grazie al periodo freddo non aveva intanfato l'area nel raggio di qualche centinaio di metri. Ma un'ordinanza non si può semplicemente ignorare, semmai bisogna impugnarla davanti al Tribunale amministrativo entro i sessanta giorni previsti. E l'Anas, evidentemente abituato a bracci di ferro del genere, lo ha fatto il 25 febbraio. Meno di venti giorni dopo è arrivata la sentenza (n. 70 Tar Molise, del 14/03/2022), nella quale il Comune ha perso, con annullamento dell'ordinanza di rimozione della carcassa e pagamento di spese giudiziarie per 1500 euro. Vanno aggiunti i costi per gli onorari degli avvocati.
Tutto qui? Nemmeno per sogno e chi crede al malocchio o alla magia nera può pensare che un qualche rito vudu ai danni del Comune sia stato commissionato.
Un altro cinghiale è stato investito più o meno nello stesso posto il 7 marzo, cioè quando stava per arrivare in discussione al Tar la causa dell'altro maiale selvatico. Anche stavolta ordinanza della sindaca Simona Contucci per rimuovere la carcassa entro il "termine perentorio di 3 (tre) giorni" inoltrata all'Anas. 18 il numero, 11 marzo la data e vale la pena di tenere a mente quest'ultimo dato. Perché dopo soli tre giorni, come visto, il Tar ha dato torto al Comune di Montenero per la precedente ordinanza, sostanziale fotocopia di quella di fresca emissione. Come andrà a finire con quest'altra ordinanza, se ci sarà altro ricorso, si vedrà (allo stato non sembra esserci una revoca, a meno di cortese smentita). Intanto la carcassa era rimossa alcuni giorni dopo sempre a cura del Comune, la relativa spesa non è ancora pubblicata sull'albo pretorio, ma in base alla precedente (385 euro per un bel cinghialone poco sotto il quintale, a occhio e croce), si tratta sempre di centinaia di euro.
Tornando al maiale selvatico investito che stamattina si vedeva adagiato sotto il guard rail a metà strada fra l'ingresso della Marina di Montenero e il cavalcavia, sembra trattarsi di un esemplare non ancora adulto (pescastrone nel dialetto locale), pertanto la spesa dovrebbe essere inferiore ai 385 euro pagati per quello smaltito a inizio anno. Al momento della messa online dell'articolo (un tempo si diceva andare in stampa) l'ordinanza di rimozione non è stata ancora emessa o non è visibile sull'albo pretorio. Difficile ipotizzare se ancora una volta si assisterà a un braccio di ferro tra Comune e Tar.
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