Il cinghiale porta Comune e Anas davanti al Tar

L'azienda stradale ha presentato ricorso per un ordine di rimozione, ma intanto un'altra carcassa è da togliere sulla Statale 16. La battaglia va avanti

Rossano D'Antonio
14/03/2022
Cronaca
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MONTENERO DI BISACCIA. Si può finire alla sbarra per un cinghiale? La risposta è sì e non è un racconto di altri tempi, quando si litigava la proprietà di un animale fino al Tribunale. E' invece una storia contemporanea di battaglia fra istituzioni, in particolare fra l'Anas e il Comune di Montenero. Oggetto del contendere, come anticipato, più che un animale è ciò che ne è rimasto a bordo strada dopo essere stato investito. Ironia della sorte, vicenda che finisce in un ricorso al Tar proprio quando è emessa un'altra ordinanza identica a quella che ha scatenato la contesa. Infatti un altro cinghiale è stato investito, soltanto cinquanta metri prima, e ancora una volta è battaglia su chi debba rimuoverne la carcassa. Occorre riavvolgere il nastro un po'.
Era il 20 dicembre 2021 quando la sindaca Simona Contucci con l'ordinanza n. 51 intimava all'Anas (Azienda nazionale autonoma strade) di rimuovere a proprie spese la carcassa di un grosso cinghiale sulla Statale 16, nei pressi del cavalcavia del centro commerciale. L'animale era stato investito da un'automobile quattro giorni prima e a motivare l'ordinanza era la presa d'atto, secondo il Comune, che "la manutenzione ordinaria e la pulizia delle strade (…) rientra nell'ambito dei compiti istituzionali dell'Ente concessionario (…)". In altri termini, avrebbe dovuto pensarci l'Anas a togliere il cinghiale e smaltirlo in un impianto autorizzato. Questa la convinzione nel Palazzo di città, perché all'Anas devono averla pensata in tutt'altro modo, se è vero com'è vero che alla fine la carogna del maiale selvatico è stata tolta, parecchi giorni dopo, da una ditta incaricata dal Comune. Costo dell'operazione 385 euro: l'ente stradale, si legge nella determina, "non ottemperava all’ordinanza sindacale n. 51/2021".
Si arriva così al 2 marzo, pochi giorni fa, quando con delibera di giunta si incarica un legale di seguire il ricorso presentato dall'Anas al Tribunale amministrativo regionale e far valere le ragioni del Comune. L'azienda delle strade ha infatti impugnato l'ordinanza di dicembre, andrebbe a suo giudizio annullata perché non era tenuta a rimuovere il cinghiale morto.
Infine ciò che suona quasi come una beffa del destino, accade quando la sindaca Contucci deve emettere un'altra ordinanza, la numero 18 dell'11 marzo, per rimuovere la carcassa di un altro cinghiale investito quattro giorni prima. Il posto è quasi lo stesso, poche decine di metri di differenza, solo che stavolta la carcassa si trova sul lato destro della Statale 16, direzione sud, invece a fine anno era sulla cunetta opposta. E cosa si legge sul documento? Che il Comune ordina all'Anas di "provvedere a proprie spese e cure, entro il termine perentorio di tre giorni, alla rimozione e allo smaltimento, in impianto autorizzato, della carcassa (…)".
Si vedrà come andrà a finire, nel frattempo è ragionevole supporre che le spese di giudizio, indipendentemente da chi le pagherà, supereranno il costo di smaltimento delle carcasse.
Aggiornamento:
Il Comune di Montenero perde il ricorso per il cinghiale (15/03/2022)

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