"Le ripartenze sono faticose, uniti si può". Presepe Vivente 2021 il punto con la consigliera Cabiria Calgione

La consigliera comunale con delega al turismo interviene sulle novità dell'imminente edizione

La Redazione
13/12/2021
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Torna il Presepe Vivente, l’evento suggestivo che nella sua unicità ha fatto conoscere Montenero e le sue tradizioni non solo in Italia. L’ edizione che a breve andrà in scena nelle caratteristiche grotte arenarie ritrae la determinazione nel ripartire dalla pandemia, ma con responsabilità e sicurezza senza tralasciare l’originalità della tradizione. E’ Cabiria Calgione ex presidente della Pro Loco Frentana (associazione che cura l’organizzazione della manifestazione) e consigliera comunale con delega alla cultura ed eventi che emozionata ci parla dell’imminente appuntamento con il Presepe Vivente. “Ricordo ancora distintamente – dichiara Cabiria Calgione - la chiusura del Presepe vivente 2019/2020, l’euforia dei festeggiamenti di tutti noi volontari dopo la Messa di ringraziamento celebrata da Don Stefano nella zona dei mercati; li nella piazzetta del mulino eravamo tutti vicini, tutti insieme, non sentivamo la stanchezza né il freddo, ma solo la felicità e la soddisfazione di aver portato a casa una delle edizioni più belle e visitate del presepe montenerese. Non immaginavamo che a distanza di poco più di 2 mesi tutto sarebbe cambiato e ci saremmo ritrovati chiusi, soli e distanti.

Quasi un anno dopo, il 24 Dicembre 2020, la Pro loco Frentana accende le luci e le fiaccole in un presepe vuoto, apparentemente senza vita: un faro puntato verso il cielo diventa una preghiera silenziosa affinché tutto finisca presto per tornare a quei giorni in cui tutti lavoravamo alacremente, fino a sera, per poi ritrovarci stanchi, sporchi e impolverati intorno al fuoco della locanda, felici di essere li. Siamo a Dicembre 2021 si riparte!! Come? Con tante difficoltà, ma si lavora, si spera, ma soprattutto non ci si arrende. Da ex presidente sono ancora lì, assieme ai miei compagni, a quella famiglia che mi ha sempre scaldato il cuore; qualcuno va, qualcuno si perde per strada, ma tanti altri restano e con fatica proseguono questo meraviglioso cammino.

Le misure di sicurezza stringenti impongono delle scelte difficili, talvolta per qualcuno incomprensibili, ma necessarie. Quest’anno viene introdotta la prenotazione obbligatoria: nulla di trascendentale, già adottata in altri contesti e in tanti eventi pubblici. La prenotazione è stata introdotta con lo scopo di conoscere in anticipo il flusso giornaliero dei visitatori, in modo da poter gestire lo stazionamento e l’attesa in piena sicurezza, anche con la possibilità di una doppia entrata. Basta fare una semplice telefonata o inviare un messaggio al numero dedicato per indicare il giorno prescelto, il numero di partecipanti ed un cognome di riferimento; si può fare anche lo stesso giorno e non è vincolante; oppure si può inviare una mail, per la quale avrete la risposta di avvenuta registrazione.

L’entrata con la mascherina e il green pass rafforzato all’aperto, sono misure di sicurezza e di tutela della salute pubblica: se le direttive ministeriali ci impongono cautela, come associazione di volontari - e sottolineo volontari - non possiamo disattendere queste prescrizioni ed assumerci la responsabilità di creare situazioni di pericolo in un momento di emergenza sanitaria. Riteniamo invece giusto lavorare cercando di evitare criticità e compiere scelte virtuose, operando anche qualche dolorosa rinuncia.

E arriviamo ora alla nota dolente: i partecipanti al presepe, età non inferiore ai 14 anni con green pass. Abbiamo verificato altri eventi simili e in molti, purtroppo, sono state effettuate scelte simili; siamo costretti a ridurre il numero di partecipanti e soprattutto dei bambini, poiché in questo momento rappresentano la fascia a più alto rischio: non dimentichiamo che proprio i più piccoli, tendono a muoversi molto, e di certo non si può ritenere possibile che dei bambini restino fermi e immobili nelle loro postazioni. Sono proprio loro a “brulicare” vivacemente lungo tutto il percorso del Presepe, come è giusto che sia, perché loro vivono questo luogo come un villaggio incantato.

Qualcuno può pensare che questa scelta non ci coinvolga emotivamente? Qualcuno può pensare che queste decisioni vengano prese con tanta leggerezza? Per assurdo preferisco pensare che l’applicazione di tante prescrizioni ci dia la libertà di non privare il paese della sua tradizione più bella.

Nutro la speranza che i nostri concittadini e i tantissimi visitatori anche da fuori regione, decidano che ne valga la pena e prenotino la visita al Presepe con i loro bambini, che per quest’anno saranno solo ospiti. Le ripartenze sono sempre faticose, questi due lunghi anni ne sono la prova, ma ci mettiamo il cuore come sempre: dateci fiducia, perché UNITI SI PUO’”.

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