La via dimenticata dedicata a Paterno

Allo storico e poeta montenerese è intitolata una strada quasi sconosciuta. Scolorita anche la segnaletica

Rossano D'Antonio
10/11/2021
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Quando sul finire della guerra fu lui a dedicarne tre ad altrettanti compaesani illustri probabilmente non immaginava che, arrivato il suo turno, gli sarebbe toccata in sorte una via dimenticata. Emilio Ambrogio Paterno (1885-1971) è ancora il principale storico, poeta e intellettuale montenerese, autore di libri e pubblicazioni, ma la strada che porta il suo nome è nata sotto una cattiva stella e non pare avere un futuro migliore. E forse il motivo non è da ricercare nel fatto che sia "schiacciata" fra due colossi come Padre Pio e Antonio Gramsci, questi i nomi delle vie accanto. Le ragioni sono un mix di caso fortuito e, oggi, un po' di abbandono.
Gli fu intitolata nei primi anni Novanta, quando ancora non si riusciva a ricucire un rapporto diventato difficile decenni prima. Paterno, infatti, era entrato in dissidio con varie amministrazioni comunali, complice probabilmente la sfortuna che aveva afflitto alcuni tentativi di dedicarsi lui stesso alla politica. La sua carriera nella cosa pubblica, in pratica, era finita con l'esperienza di commissario civile nominato dagli inglesi durante l'occupazione nel periodo bellico (autunno 1943- primavera 1945). Negli ultimi anni di vita, oltre a pubblicare la sua opera più conosciuta Storia di Montenero di Bisaccia dalle origini ai nostri giorni, aveva donato una parte di libri che sarebbero diventati la biblioteca comunale, poi a lui intitolata. Quel rapporto divenuto difficile fu recuperato negli anni con gli eredi di Emilio Paterno: la vendita della casa, archivio compreso, all'esponente politico Pino Chiappini, la pubblicazione sul sito internet monteneronline.it del libro citato, previa autorizzazione delle figlie, alcuni concorsi di poesia a lui intitolati, la posa di una lapide commemorativa sulla facciata della sua casa.
La via, nel frattempo, c'era già da un pezzo e, come detto, non sembrava poter avere la stessa fortuna di altre dedicate a monteneresi. Fu individuata nella zona Bivio, proprio dietro la chiesa di san Paolo, area nei primi anni Novanta poco o per nulla urbanizzata. C'erano già le citate vie Padre Pio, che porta al poliambulatorio, e Gramsci che, dalla metà degli anni Settanta, rappresentava un contentino dato al Partito comunista italiano. La Democrazia cristiana che era al potere, infatti, prese per sé via Alcide De Gasperi (la principale e che oggi si allunga fino allo stadio) e diede le due diramazioni minori al citato Pci e al Partito socialista con via Filippo Turati. Tornando a via Paterno, fu individuata dove già da un po' c'era l'edificio originariamente previsto quale asilo nido e poi diventato sede distaccata del Professionale. Oggi la via ospita diverse pregiate villette, ma non sembra avere chissà quale futuro. Dopo un centinaio di metri finisce in aperta campagna, proprio sotto la scuola non più in uso. L'asfalto lascia il posto allo sterrato. Ciò che probabilmente non poteva sapersi quando fu dedicata la strada.

Ma per il resto come si presenta l'arteria cittadina che ricorda un così illustre montenerese? La prima sorpresa arriva prima di varcare l'ampio ingresso: la via è indicata con una scritta di vernice, realizzata anni fa con un pennello da 40. Una bella freccia, marcata sempre con lo stesso pennello di setola, indica la direzione, non ci si può sbagliare. Non appena entrati però un cartello c'è, anche se la scritta su lapide di marmo è piuttosto scolorita. Vi si legge, avvicinandosi parecchio: via Emilio Ambrogio Paterno – storico poeta.

Come accennato in apertura fu lo stesso Paterno, da commissario civile a metà degli anni Quaranta, a intitolare alcune vie a suoi compaesani distintisi in vari campi. In pratica dette un nome alle strade di un quartiere prima di allora comunemente chiamato "Sicilia", poiché distaccato dal resto del paese a inizio Novecento, quando fu creato da marchigiani e abruzzesi venuti come mezzadri a Montenero. Oggi la zona è chiamata San Giovanni. Paterno ivi intitolò una via ciascuno all'archeologo Ambrogio Carabba (1817-1875), all'avvocato Tommaso Alessandrini (1766-1832) e al giudice Tommaso Gentile (1720-1770).
Chissà se immaginava che la sua via sarebbe finita così, dimenticata e invisibile.
Le opere di Paterno disponibili su Biblioteca digitale molisana
Video: via Emilio Ambrogio Paterno

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