MONTENERO DI BISACCIA. Dopo l'Opera, quella vera, l'operetta da retropalco suonata con polemiche politiche anziché con violini e voci virtuose. Anche questo sarebbe andato in scena sabato 14 agosto, per fortuna dopo che la rappresentazione della Traviata si era rivelata un successo e quando i bravi musicisti erano andati via fra gli applausi. Il tutto infatti sarebbe avvenuto a fine serata e a scatenare l'acceso dibattito nell'estremo lembo di piazza Giovanni XXIII, pare proprio dietro il palco, sarebbero stati gli inviti a salutare il pubblico al termine della rappresentazione. Presentatore Teresio Di Pietro, sono stati chiamati a intervenire tutti (assessori, sindaco, esponenti politici ecc.) tranne colei che dell'Estate montenerese è insieme architetto e artigiano posatore: Cabiria Calgione. La titolare della delega alla Cultura è consigliera comunale, non assessore. In soldoni, non prende nessuna indennità, eppure il suo impegno raccoglie un apprezzamento più che diffuso, per altro non da oggi, essendo militante da anni nella Pro loco. Sabato sera non le sarebbe andato giù l'essere stata esclusa dai chiamati sul palco: tutti tranne lei, adesso basta!
A seguire un acceso dibattito, vien di pensare a un'occasione per regolare conti in sospeso già da un po'. Vano il tentativo di tenere lontano da occhi indiscreti la disputa, tutta interna alla maggioranza. Si sa che i muri possono avere orecchie.
E se è vera l'indiscrezione che vuole sia stata convocata una riunione fra amministratori comunali e altri maggiorenti locali, forse lo stesso Teresio Di Pietro che è vicinissimo all'attuale maggioranza, la teoria del regolamento di conti culturale troverebbe conferma.
Per il resto la Traviata è andata come meglio non poteva, a conferma che l'Estate montenerese sta funzionando. Non può dirsi lo stesso per l'"operetta" politica che avrebbe fatto seguito.